CANOSA. L’assessore Castrovilli replica alla consigliera Petroni: “il pressapochismo è quello di chi parla senza sapere o, meglio, apprende per sentito dire”.

comune canosa“Il pressapochismo è quello di chi parla senza sapere o, meglio, apprende per sentito dire”. Sono le parole dell’assessore alle Politiche sociali, Antonio Castrovilli, in riferimento alla lettera della consigliera comunale Mariangela Petroni dal titolo “Minori, quale futuro?”. “È innanzitutto importante precisare – prosegue l’assessore – che la frequenza ai “Centri dei minori” sottoposti a provvedimento del Tribunale non è mai stata sospesa. Le risorse a cui si fa riferimento nella lettera, sono fondi assegnati dalla Regione Puglia ai Comuni dell’Ambito Territoriale n. 3, pertanto il Coordinamento istituzionale, si ricorda, composto dai sindaci dei tre Comuni (Canosa di Puglia, Minervino Murge e Spinazzola), non può decidere di salvaguardare le peculiarità di uno di essi, bensì deve agire nell’interesse dell’intera popolazione dell’Ambito, secondo quanto previsto dalla normativa regionale e nazionale, nonché dalle indicazioni impartite dalla Regione Puglia”.  “Nella seduta del Coordinamento istituzionale 28 luglio scorso – ha proseguito – si è deciso all’unanimità di destinare le risorse, pari a circa € 100.000,00, all’Ade (Assistenza Domiciliare Educativa): infatti, l’Ambito ha già destinato agli inserimenti in Strutture a Ciclo Semi-Residenziale e Residenziale circa € 420.000,00, di cui il 60% di queste vengono impiegate per i minori del Comune di Canosa di Puglia.  Con una nota di richiamo del 16 novembre 2015, il Tribunale per i Minorenni di Bari ha chiesto notizie in merito all’attivazione, tra gli altri, degli interventi a carattere domiciliare, utili, tanto ai minori quanto ai genitori degli stessi, nel recupero e rafforzamento delle competenze educative genitoriali attraverso attività rivolte, all’interno dell’ambiente familiare, a tutti i componenti della famiglia”.

“Il Servizio di Assistenza Educativa Domiciliare è infatti destinato alle famiglie con minori in stato di disagio – spiega l’assessore Castrovilli – , ed è finalizzato a contrastare il deterioramento della qualità delle relazioni sociali e familiari attraverso l’integrazione del minore, il sostegno alle funzioni genitoriali e la proposizione di un modello relazionale di riferimento tra i membri del nucleo familiare, utile a prevenire l’allontanamento del minore dalla famiglia di origine”. La de-istituzionalizzazione dei minori e il rientro “protetto” in famiglia, può garantire risorse economiche per l’attivazione di Servizi, tra cui l’Ade, che ai sensi del vigente Piano Regionale delle Politiche Sociali, sono Obiettivi di Servizio. L’Ambito ha l’obbligo di perseguire l’attivazione di detti Servizi, indipendentemente dal giudizio negativo, quale quello sul servizio “Ade”, che qualcuno, non si capisce sulla scorta di quali dati, vuole esprimere. Sta di fatto che l’accesso al Servizio ADE, così come l’inserimento presso Centri Diurni o Strutture Residenziali, è disposto dal Tribunale per i Minorenni e pertanto non è soggetto alle rinunce di cui parla la consigliera Petroni, altrimenti, allo stesso modo, le famiglie potrebbero decidere di non far frequentare i Centri Diurni o Strutture Residenziali”. “In merito alla chiusura del Centro Diurno resta il rammarico per la perdita di una Struttura che ha senza dubbio la sua importanza sul territorio. La tenuta economica e di gestione aziendale delle Strutture e dei Servizi di cui è titolare il privato sociale però, per legge e per ovvie ragioni di distinzione dei ruoli, non sono, né possono essere prerogativa dell’Ambito Territoriale, tanto meno del Comune di Canosa di Puglia”.  “Infine, posso assicurare, che durante tutti i giorni lavorativi presso la sede dell’Ufficio di Piano, vi è sempre la presenza di un dipendente con cui interloquire – ha concluso Castrovilli -. Occorre precisare che il personale dell’Ufficio di Piano è spesso impegnato anche a il Palazzo di Città, laddove è presente il Dirigente e dove è ubicata la Ragioneria con cui l’Ufficio di Piano deve costantemente interagire per l’attivazione e gestione dei servizi”.

 

francesca lombardi

Lascia un commento