Ormai il sipario è calato, un po’ in anticipo, ma così deve andare. C’è amarezza e dispiacere, perché per noi “dilettanti” il profumo della vita quotidiana nello spogliatoio, fatto di focacce e birre, shampoo rubati, scarpe buttate in doccia, risate, schedine, è molto più importante di qualche euro in più nel conto in banca.
Quest’estate ho scelto Canosa perché volevo vincere una scommessa, prima di tutto personale, e perché c’era un folle che credeva profondamente in me. Questo inverno ho scelto nuovamente Canosa, quando tutto sembrava dovesse andare a rotoli; l’ho fatto perché mi sentivo responsabile di tutta la banda e non avevo nessuna voglia di lasciarli a metà del percorso, l’ho fatto perché mi sentivo un simbolo di quella banda, l’ho fatto perché credevo fortemente nelle persone che avevo accanto e non volevo deluderle.
Nonostante le difficoltà, abbiamo TUTTI quanti raggiunto l’obiettivo che la società desiderava e non possiamo che essere orgogliosi di questo.
In mezzo a tutto ciò, credo di meritarmi qualche parola…perché alla fine della fiera il campo ha parlato per me, le prestazioni hanno parlato, i numeri hanno parlato, alla faccia di chi ha sempre sminuito la mia persona e il mio “peso” in campo e nello spogliatoio.
Fiero e contento di aver dato gol e assist alla squadra, di essere stato di supporto a mister, staff e società, di essere stato un punto di riferimento per i miei compagni. E io non posso che ringraziare tutti voi che avete permesso tutto questo!
Forza Canosa ❤️💙
